Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità.  Si realizzano sempre le cose in cui credi realmente; e il credere in una cosa la rende possibile. Lo sanno bene i fratelli Massari, Guido e Andrea,30 e 31 anni che guidono con coraggio e determinazione l’azienda agricola di famiglia del padre Carmelo Massari.  Sul trattore e in stalla con una  laurea in tasca. Entrambi laureati in agraria nel 2015 con un percorso di studi iniziato a Ragusa ibla e concluso, poi, con la proclamazione a Catania. Allevatori e produttori. Conoscono ogni singolo centimetro della loro azienda. Cento vacche modicane, allevate all’aperto, 150 ettari di terreno, tra uliveti, carrubeti e coltivazione di grani antichi autoctoni. E tra  poco “l’ultima” scommessa: la trasformazione di un caseggiato rurale in una struttura turistica. Producono poco meno di cento forme di ragusano all’anno con latte di vacca modicana.  Poche in verità, ma dal grande, grandissimo, valore commerciale e promozionale. Perché il  “ragusano” viene venduto e fatto assaggiare ai turisti di tutto il mondo. Lui, Guido, ha il compito più difficile. Produrre e vendere in una piccola bottega con annessa sala degustazione nella grande “corte” del castello  di Donnafugata. “Qui – spiega – si organizzano le degustazioni (adesso è tutto sospeso  causa emergenza sanitaria), i percorsi della fattoria didattica con gli animali e nella sala annessa, rimessa a nuovo, la degustazione di formaggi e ricotta calda. Spiego ai turisti la storia di questo straordinario formaggio dalla forma rettangolare ma dal sapore unico”. Il lavoro dell’agricoltore è cambiato profondamente.  L’evoluzione tecnologica ha modificato ritmi, strumenti e forse anche l’essenza stessa del contadino.

o.

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